sabato 13 febbraio 2010

Il Cacciatore - 5

In compagnia di Spaccapietra e Spezzaossa, e con il fardello del suo inerme ostaggio, Il Cacciatore stava dirigendosi velocemente a destinazione.
Il tramonto era già iniziato, entro breve sarebbe calata l'oscurità. Quella notte non ci sarebbe stata la luna, lo sapeva.

A quel pensiero, a quella certezza, lo sguardo del Cacciatore si alzò per un istante al cielo. Una notte senza luna...e la mente tornò inesorabile indietro nel tempo...

Quella era una notte piovosa, e non solo c'erano anche tuoni, lampi ed un vento tremendo, quando qualcuno bussò alla sua residenza.
Lui lo sentì, ancor prima che il domestico lo avvertisse della visita di un inistente straniero che desiderava parlargli a tutti i costi.
Non fu possibile dire altro che lo straniero in questione si precipitò all'interno della stanza con somma costernazione del domestico.

"Devo parlarle assolutamente! - disse lo straniero avvolto in un gocciolante e fradicio mantello - Devo parlare con Il Cacciatore."

Già all'epoca era conosciuto così, certo aveva un nome, un nome che però non preferì ricordare.

Il Cacciatore fece cenno al domestico di andarsene ed invitò al contempo lo straniero a sedersi vicino al fuoco che scoppiettava nel camino; come sua consuetudine, già all'epoca, non aveva ancora proferito parola.

Fu invece lo straniero a parlare: "Mi chiamo Alcius Trabb e giungo da Amorion nel regno di Astares! - e ciò dicendo si tolse finalmente il mantello zuppo d'acqua mostrando al contempo il suo aspetto. Era un ragazzo, poco più che ventenne, alto e snello. I capelli lunghi e neri gli erano appiccicati al volto per via della pioggia - Da settimane un luogo per noi sacro, conosciuto come Bosco dell'Unicorno, è infestato da una creatura immonda!"

Bosco dell'Unicorno, quel luogo, Il Cacciatore, l'aveva sentito già nominare. Era chiamato così perchè vi era la convinzione che un vero unicorno l'abitasse. Gli unicorni erano creature rarissime e allo stesso modo eccezionali. Il loro corno, per via delle sue doti purificanti, era richiestissimo da regnanti, politici e ricconi in genere; bastava infatti una piccola spolverata di quel corno per annichilire i fastidiosi problemi di una bevanda o di un pasto avvelenato!
Facile capire che ciò li rendesse delle prede appetibili.
E facile anche capire come gli abitanti di quel villaggio non volessero privarsi dell'unicorno per motivi sia scaramantici (gli unicorni, si diceva, portavano grande fortuna e prosperità) sia commerciali (il mito dell'unicorno era un'attrattiva per molti viaggiatori che riempivano ogni giorno le taverne di Amorion), solo in minima parte invece erano i motivi invece legati al rispetto per la vita e la natura.

"Tutta la comunità è preoccupata - proseguì Alcuis osservando intensamente Il Cacciatore - Preoccupata per la salute dell'unicorno femmina che vive nel bosco ma anche per la sicurezza degli abitanti di Amorion. Mi creda, questa...cosa...questa...creatura che è stata avvistata, è un vero mostro!"

"Di che tipo?" osò finalmente chiedere Il Cacciatore.

"Purtroppo solo una persona è riuscito a vederla. L'ha descritta come un enorme quadrupede fatto di carne e metallo! - Alcius scosse la testa incredulo a quella descrizione - So che potrebbe suonarle assurdo e irreale, ma è così. Nel Bosco, infatti, stiamo trovando brandelli di animali, di qualsiasi tipo. Qualche giorno fa abbiamo trovato i resti di un orso...e...dei del cielo...parliamo di un orso, ed era stato letteralmente smembrato...come...come...qualcosa di mai visto..." Alcuis continuò a scuotere la testa non riuscendo a descrivere oltre la cosa.

Poi tornò ad osservare Il Cacciatore "La prego, lei è l'unico che può liberarci di questo incubo...siamo disposti a pagarla quanto ci richiederà, per noi è importante. Sappiamo che lei è il miglior ranger dei Sette Regni! Lei è Il Cacc."

"Domattina partiremo. - disse asciutto Il Cacciatore interrompendo Alcius - Vada a riposarsi Alcius, nell'altra stanza troverà il mio domestico che la sistemerà per la notte."

"Grazie Cacciatore, grazie infinite a nome di tutta la comun." accennò a rispondere Alcius prima che Il Cacciatore non lo interrompesse nuovamente con un tombale

"Buona notte."

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